Testo in italiano | English text
La highway M41 del Pamir, è circondata da montagne che superano i 7000 metri, l'inizio della sua costruzione risale alla fine del XIX secolo, nel periodo politico di lotta tra inglesi e russi chiamato il Grande gioco, per controllare il caldo confine con l’Afghanistan. L'avanzamento dei lavori fu portato avanti dall'Unione Sovietica nel corso degli anni sino al 1934, poi negli anni 60 il tracciato della M41 fu esteso da Osh a Kara-Balta nella periferia occidentale di Bishkek. Il Pamir è un altopiano di circa 100.000 km², compreso tra i 3000 e i 4000 metri sul livello del mare. Detto tetto del Mondo per la sua altitudine, si trova al sud del Tien Shan e a nord del Karakorum, del Kunlun, dell'Hindu Kush e il suo territorio è diviso tra il Tagikistan, l'Afghanistan, il Kirghizistan, il Pakistan e la Cina. Panorami mozzafiato e testimonianze della civiltà nomade che ancora resiste in questa terra, praterie sconfinate e mandrie di cavalli selvaggi. Le yurte delle famiglie di allevatori e i picchi innevati a fare da sfondo. La yurta per il pastore nomade è tutto: è spazio sociale, luogo di accoglienza e protezione; è luogo sacro, pregno di significati e valori simbolici; è emblema della cultura e dell’identità nomade. La yurta è anche l’unità produttiva minima dell’economia pastorale, dove ciascuno ha il proprio ruolo fondamentale: l’uomo conduce gli animali al pascolo; la donna munge, trasforma i prodotti derivati dal latte, cucina, tiene pulita la casa; i figli aiutano i genitori con gli animali e i tanti lavoretti quotidiani. Non esiste alcun individuo che alpeggia da solo, il nucleo di base è composto da almeno una donna e un uomo. Oggi i pastori del Kyrgyzstan non sono più nomadi come un tempo, eppure mantengono un discreto grado di mobilità in tutte le stagioni dell’anno. Analogamente alle nostre realtà alpine, praticano la transumanza verticale: in montagna d’estate e a quote più basse d’inverno. In aggiunta, fanno una rotazione dei pascoli e dividono gli spazi per tipologia di animali, il tutto per uno sfruttamento sistematico e rinnovabile delle risorse. Generalmente i pastori vivono nelle yurte in estate, mentre d’inverno abitano al villaggio oppure in piccole case rustiche a pochi chilometri dal centro abitato. Nella stagione fredda gli animali vengono fatti pascolare nei terreni e sulle colline adiacenti al villaggio.
Kirghizistan 2019 - 2023
The M41 Pamir highway is surrounded by mountains that exceed 7000 meters, the beginning of its construction dates back to the end of the 19th century, in the political period of struggle between the English and Russians called the Great Game, to control the hot border with ' Afghanistan. The progress of the work was carried out by the Soviet Union over the years until 1934, then in the 1960s the route of the M41 was extended from Osh to Kara-Balta on the western outskirts of Bishkek. The Pamir is a plateau of approximately 100,000 km², between 3000 and 4000 meters above sea level. Known as the roof of the world due to its altitude, it is located south of the Tien Shan and north of the Karakoram, Kunlun, and Hindu Kush and its territory is divided between Tajikistan, Afghanistan, Kyrgyzstan, Pakistan and China . Breathtaking views and evidence of the nomadic civilization that still resists in this land, boundless prairies and herds of wild horses. The yurts of farmers' families and the snow-capped peaks as a backdrop. For the nomadic shepherd, the yurt is everything: it is a social space, a place of welcome and protection; it is a sacred place, full of symbolic meanings and values; it is an emblem of nomadic culture and identity. The yurt is also the minimum production unit of the pastoral economy, where everyone has their own fundamental role: man leads the animals to graze; the woman milks, processes milk products, cooks, keeps the house clean; the children help their parents with the animals and the many daily chores. There is no individual who mountaineers alone, the basic nucleus is made up of at least one woman and one man. Today the shepherds of Kyrgyzstan are no longer as nomadic as they once were, yet they maintain a fair degree of mobility in all seasons of the year. Similarly to our Alpine realities, they practice vertical transhumance: in the mountains in summer and at lower altitudes in winter. In addition, they rotate the pastures and divide the spaces by type of animal, all for a systematic and renewable exploitation of resources. Generally, shepherds live in yurts in the summer, while in the winter they live in the village or in small rustic houses a few kilometers from the town centre.
Kirghizistan 2019 - 2023
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